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PSICOLOGIA E SPORT

News · 15/03/22

Un binomio vincente tra i banchi di scuola



"Il progetto Psicologia e Sport: un binomio vincente tra i banchi di scuola nasce durante il periodo di lockdown in cui era prevista la didattica a distanza. Fui contattata dal Prof. Oliva per fare qualche incontro con le classi 4° e 5° sulla motivazione nello sport e l’importanza della respirazione e delle tecniche di rilassamento
La finalità era quella di proporre ai ragazzi qualche tematica nuova e che potesse incuriosirli, soprattutto in un periodo in cui fare scuola sembrava ogni giorno più difficile.
Gli incontri svolti sono stati interessanti. Nonostante la modalità a distanza, i ragazzi hanno mediamente interagito, ponendo domande di approfondimento e mostrando anche gratitudine per le tematiche affrontate.
 
I risultati di tale progetto hanno portato ad un lungo confronto tra me e il Prof. Oliva rispetto alle possibili applicazioni dello stesso e agli obiettivi didattici da poter perseguire. Egli ha manifestato la volontà di avviare una collaborazione più continuativa e che potesse portare nel tempo a nuovi confronti costruttivi, basati sulla raccolta dei bisogni educativi dei ragazzi e sulla volontà di trovare periodicamente nuovi metodi e approcci che potessero coinvolgerli attivamente.
 
Per l’anno scolastico 2021/2022 abbiamo così deciso di proporre alla classe 5° del Liceo Sportivo Gigi Meroni un percorso di 12 incontri, da 2 ore ciascuno, riguardante i temi della psicologia dello sport. In particolare, abbiamo deciso di strutturare la proposta integrando parti teoriche e parti esperienziali, in modo da fornire conoscenze specifiche attraverso una modalità interattiva e che favorisse al contempo la crescita individuale di ogni singolo alunno. 
La finalità del progetto, infatti, è di sensibilizzare i ragazzi rispetto all’importanza delle aree emotiva, relazionale e cognitiva nella pratica sportiva, sia durante la prestazione sia all’interno della metodologia di allenamento del tecnico. Ogni incontro, infatti, cerca di stimolare gli alunni a considerare i processi psicologici affrontati sia dal punto di vista del bambino in fase evolutiva, sia dell’atleta agonista e/o professionista, sia del tecnico.
 
Nello specifico, il progetto ha quindi l’obiettivo di far conoscere agli alunni i processi mentali che sottendono la pratica sportiva (come motivazione, goal-setting, gestione emotiva, attenzione e concentrazione) ma anche le competenze necessarie all’insegnante-allenatore per promuovere una pratica sportiva positiva ed efficace. Infine, negli ultimi incontri sarà promosso anche uno sguardo orientato all’utilizzo dello sport quale strumento di promozione del benessere e della salute psicofisica, oltre che di inclusione e integrazione sociale, grazie a proposte che favoriscono lo sviluppo di competenze psicosociali fondamentali per la vita di ogni persona.
 
Le tematiche specifiche previste dal progetto sono le competenze dell’insegnante-allenatore, la motivazione e il goal-setting, la comunicazione efficace, la leadership, la gestione delle emozioni, respirazione-rilassamento-visualizzazione, la gestione dei conflitti, l’attenzione e la concentrazione, le tecniche di mental training, la formazione del gruppo squadra e lo sviluppo delle life skills attraverso lo sport.
 
Il primo incontro coi ragazzi è stato per me molto stimolante. Mi sono presentata senza slide o materiale didattico, ho voluto solo conoscerli attraverso modalità di gioco che favorissero l’emergere di alcuni temi fondamentali anche nello sport, quali la condivisione di regole, la fiducia reciproca, i pregiudizi e le aspettative. Ho provato a proporre le tematiche della psicologia dello sport utilizzando il loro linguaggio, i loro interessi e provando a toccare in qualche modo i loro vissuti personali. La ricerca scientifica mostra come la nostra mente ricordi circa il 10% di quello che ci viene comunicato; quindi, ogni volta in cui faccio un incontro di formazione, mi pongo l’obiettivo che le persone che mi ascoltano o vivono con me l’esperienza si portino a casa, e magari nella vita di tutti i giorni, almeno una cosa significativa. Sono sicura che se ciascuno di loro acquisirà ed elaborerà anche solo un elemento da ogni incontro, io avrò contribuito in qualche modo alla loro crescita. Questo punto per me è fondamentale: il docente è chiamato prima di tutto ad accompagnare gli alunni nella loro crescita, didattica ed educativa, e lo fa attraverso la relazione che instaura con loro. Così, come in ogni relazione, penso che sia fondamentale aiutare gli altri a capirci, trovare la chiave per agganciarli e per fargli sentire che il loro pensiero e ciò che sentono per noi ha valore. Così come dovrebbe fare ogni allenatore.
 
Le lezioni sono programmate durante le ultime due ore della giornata; quindi, i ragazzi hanno livelli di attenzioni medio-bassi. Sono rimasta stupita però del rispetto che mi hanno portato dal primo giorno che li ho conosciuti e del coinvolgimento che hanno mostrato. Provo a rendere la lezione un confronto attivo, in cui ognuno è libero di esprimere la sua opinione e di esporsi quanto e come ritiene opportuno. Durante gli incontri ridiamo, ci sfidiamo, ci mettiamo in gioco con alcune esercitazioni e poi ci confrontiamo. Il mio metodo è partire dall’esperienza pratica per estrapolarne contenuti teorici e aspetti salienti della psicologia applicata allo sport. 
 
Alcuni temi affrontati sono stati più interessanti e più coinvolgenti, altri forse hanno attratto solo qualcuno. Ogni volta in cui però ho fatto proposte al gruppo hanno risposto positivamente ed ogni volta ho conosciuto qualcuno che fino alla lezione precedente si era esposto poco. Ritengo che questo sia il bello di una disciplina come la psicologia, che tocca vissuti personali specifici, rispetto ai quali ognuno si sente più o meno coinvolto. Dal prossimo incontro ci sposteremo in palestra, per svolgere anche delle attività pratiche e sono molto curiosa di osservare come e quanto si attiveranno i ragazzi.
Il percorso con questa classe è per me molto arricchente, in quanto ritengo che la psicologia sia più di ogni altra una scienza inesatta che si comprende davvero solo attraverso la relazione con gli altri, ed io da questi ragazzi sto imparando molto."
 
Psicologa dello Sport 
 
 
 
 
 




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