Iniziamo con qualche numero: Oltre 100 eventi realizzati (tra cene, catering, eventi aziendali o sociali), oltre 8.000 pasti serviti.... Questi sono i risultati conseguiti dall’Istituto Alberghiero “G. Brera” di Como nell’ultimo anno scolastico che, dopo aver realizzato una nuova e bellissima sala ristorante all’interno del suo istituto, ha deciso di mettere “sul mercato” le abilità e la professionalità dei suoi studenti. Nella visione del Ministro Moratti, che vede una scuola sempre più legata alle realtà produttive, questi dati potrebbe essere ufficialmente il suo migliore “testimonial”. Un calibrato mix di economicità e qualità ha sancito un risposta entusiasmante da parte del mercato, fino ad allora abituato ad rivolgersi agli abituali ristoranti o società di catering per una cena con la famiglia o i colleghi, o per organizzare un evento aziendale o sociale. Commovente l’escalation progressiva di pubblico che, timido, si presentava alle prime cene proposte dall’Istituto: un po’ titubanti (“ma si mangerà bene? In fondo sono solo degli studenti...”), e con un preconcetto spirito di adeguamento e rassegnazione (“in fondo anche se ci dovessimo trovare male, sarebbe da capire... In fondo è sempre una scuola e non un canonico ristorante”). Vedere poi lo stupore della gente a fine cena di fronte alla qualità effettivamente percepita è stata ogni volta un’emozione impagabile. E dover, man mano che passavano i giorni, “rifiutare” delle prenotazioni perché la sala era già completa, ha infarcito d’orgoglio tutti quanti (studenti e docenti-chef per primi). E così è successo che il “laboratorio di cucina creativa” si è trovato automaticamente in concorrenza con i classici ristoranti, che tutti ben conosciamo. I ristoratori si sentivano “aggrediti” da una struttura che si offriva sul mercato a prezzi troppo bassi. Ma una volta che anche loro hanno capito che qui nasceva il loro futuro, che da questa struttura usciranno gli chef e i camerieri che loro stessi impiegheranno nei loro ristoranti, addirittura ci sono state importanti testimonianze di solidarietà e incoraggiamento su questo progetto. Già , perché l’innovazione è proprio quella della “palestra”: gli aspiranti chef e camerieri non si ritrovano a preparare accademicamente pranzi o servire a tavola i propri compagni di classe; bensì hanno di fronte a loro dei clienti VERI, che pagano (pur pochissimo) e pretendono di ricevere un servizio qualitativo (esattamente come succede in un normale ristorante). Qualche errore è stato fatto all’inizio, è normale; ma ad ogni evento i ragazzi miglioravano e oggi possiamo dire con orgoglio che questi ragazzi possono ambire a grandi risultati e soddisfazioni in questo settore. La testimonianza più diretta e reale di queste affermazioni giunge infatti dalle strutture ristorative stesse, che ospitano i ragazzi in stage operativi e li impiegano già nella normale routine lavorativa, sia in sala che in cucina. E parliamo di ristoranti e alberghi tra i più prestigiosi ed affermati in Italia e in Europa. La notizia più importante è infatti proprio questa: il percorso formativo che stanno svolgendo non solo garantirà loro un lavoro dopo gli studi, ma glielo sta offrendo fin da subito; e allora quale soddisfazione più alta nel vedere non solo che questi ragazzi non saranno affetti dal tarlo della disoccupazione, ma che addirittura li vediamo già in tenera età responsabilizzati, sicuri delle proprie capacità ed ambizioni; impegnati in un mix scuola-lavoro che li distoglie da “svaghi” extra-scolastici pericolosi (vero cruccio di un genitore oggigiorno). E quanta tenerezza fa, sentire alcuni di loro che hanno il desiderio (con le “paghette” sapientemente accantonate) di comprarsi un forno professionale o l’impastatrice automatica, invece del motorino, del telefonino o del vestito alla moda... Sembrano ricordi di tempi passati, quando la scuola era una vera esperienza di vita; e la dedizione per questa missione è, in questi ragazzi, totale. E quanti di noi, ripensando al proprio passato scolastico, non hanno rimpianti nel vedere questi ragazzi realizzare un modello di scuola quasi perfetta che tutti abbiamo, in qualche modo, sognato: STUDIARE, DIVERTENDOSI E LAVORANDO. Questa è la Sua scuola, caro Ministro: speriamo che piaccia anche a Lei, che così l’ha pensata. Noi l’abbiamo anche realizzata.
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Il Centro Studi Casnati raggiunge un prestigioso traguardo internazionale e diventa una Cambridge International School. La storica UniversitĂ di Cambridge ha selezionato il nostro istituto che diventa una delle 50 scuole riconosciute in Italia. Gli studenti del Casnati si immergeranno in un percorso didattico che consentirĂ una crescita personale e formativa di respiro internazionale, con un curriculum che diventerĂ ancora piĂą autorevole e prestigioso.