"Lavorare con i ragazzi ti permette di restare sempre giovane"; è con queste parole che il Direttore dell'Istituto Alberghiero Gianni Brera spiega la passione per la formazione di giovani talenti nella ristorazione comasca. Sulla breccia da oltre cinquanta anni, racconta di sè dalle pagine del Corriere di Como: "Sono nato ad Empoli, a un tiro di schioppo da Firenze. Eravamo tre fratelli. Mia madre si dedicava alla casa, mentre mio padre era maestro vetraio, un artista che senza capir nulla di chimica riusciva ad ottenere colori stupendi. Io ero un figlio capriccioso, che si oppose decisamente a continuare il mestiere del babbo per seguire il destino di un uomo straordinario, che si chiamava Mauro e che ho sempre considerato alla stregue di un secondo padre. Era amico di famiglia e faceva il direttore di albergo. Fui affascinato dalla sua eleganza e dal suo portamento principesco. A undici anni decisi che volevo diventare come lui". Quattro anni più tardi Franco lascia la famiglia per frequentare la scuola alberghiera di Strasburgo. Cinque anni di gavetta, girando i migliori hotel d'Europa. Francia, Inghilterra, Germania, Olanda. Ogni quattro, cinque mesi un cambio. "C'era molto da imparare. L'esperienza contava e non a caso i vecchi, con saggezza, dicevano che prima dei cinquant'anni non si poteva diventare direttori". Una regola valida per molti, ma non per tutti. Certo non per lui, che a soli venticinque anni viene chiamato a dirigere un prestigioso albergo in Sardegna. Sei anni più tardi, gli viene proposta addirittura la direzione di una scuola alberghiera, a Salice Terme, vicino Voghera. "Sono stato molto fortunato. A quel tempo nulla mi pareva impossibile e devo riconoscere che ero un vero Ganimede". "Fu nel 1969 che diventai direttore della scuola alberghiera di Bellagio. Nei tredici anni che vi son rimasto non l'ho fatta diventare prestigiosa, poiché lo era già in precedenza, grazie al valore inestimabile dei docenti che vi insegnavano, ma credo di aver dato un contributo non indifferente alla sua crescita. Il pregio migliore di quella scuola era l'internazionalità . Quando hanno voluto limitare la provenienza degli allievi ad un ristretto territorio è cominciato il declino". Oggi, a molti anni di distanza, la Regione Lombardia premia con un riconoscimento prestigioso il nostro Direttore; lo stesso fanno i nostri allievi che a Soldaini tributano una Cena d'Onore a base di creativi piatti della cucina regionale lombarda sapientemente rivisitati
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