Il percorso del Liceo Sportivo
Si è appena concluso l’Open Day del Liceo Scientifico Sportivo, caratterizzato da molteplici contenuti e discussioni relativi al mondo dello sport.
La cultura, la disciplina, il senso del dovere sono stati alcuni degli argomenti trattati durante l’incontro, di cui abbiamo voluto estrapolare alcuni contenuti per noi significativi: il contributo del campione mondiale Gianluca Zambrotta, titolare di Eracle Sports Center (dove i nostri studenti del biennio si recano per effettuare le discipline sportive) ed il discorso della prof.ssa Pirovano, docente di Storia e Filosofia.
“Il percorso di studi del Liceo Sportivo è, senza dubbio, un percorso fortemente caratterizzato in senso scientifico e sportivo.
Quale spazio e funzione si prospettano per le discipline umanistiche al cui interno si trovano storia e filosofia, materie oggetto di insegnamento nel triennio?
Da sempre il Liceo Sportivo Gigi Meroni mette in primo piano come punti qualificanti di questo percorso di studi il conoscere, il saper fare, il saper far fare.
Un progetto comune alla cui realizzazione tutte le discipline concorrono.
Per quanto concerne filosofia mi piace sempre ricordare che la postura filosofica non è, come potrebbe sembrare, quella di chi sa stare ben seduto a meditare, di chi ha la testa fra le nuvole, racchiuso in una sorta di pensatoio a discutere di questioni sterili e capziose.
La postura filosofica, come suggerisce il filosofo Simone Regazzoni, è quella di chi sa camminare su due piedi senza zoppicare.
Si può essere malfermi sulle gambe e questo lo vedono tutti, ma - prima ancora e in maniera meno evidente, e forse più importante - lo si può essere nella testa.
Non si deve zoppicare dunque né nel corpo né nella mente.
E quali sono questi due piedi filosofici?
Per Platone sono, da un lato, gli esercizi fisici e, dall’altro, gli esercizi intellettuali, che devono essere coltivati di pari passo.
Non è un fatto puramente accidentale che la prima scuola filosofica, quella fondata da Platone nel IV secolo a.C., proprio fuori dalle mura di Atene, in una zona immersa nella natura, fosse anche una palestra: un gymnasium, termine con cui si indicavain greco la palestra.
I giovani ateniesi e il loro maestro Platone si recavano in quel luogo per praticare ginnastica e, nello stesso tempo, per discutere di filosofia.
Il gymnasium era dunque un luogo di formazione totale: ci si allenava alla lotta e, nello stesso tempo, si cresceva discutendo di filosofia col Maestro.
A ben vedere lotta e filosofia si assomigliano: hanno la stessa struttura di un incontro-scontro con l’altro in cui ci si misura e si cresce.
E sono entrambi scontri faticosi.
Sono entrambi allenamenti integrali del complesso mente-corpo.
Proprio questo è il senso dell’insegnamento della filosofia nell’arco del triennio: camminare su due piedi, valorizzare al massimo la consapevolezza di sé nel confronto con gli altri e col mondo esterno.
E questo è ciò cui aspirano i genitori per i propri figli, gli insegnanti per i loro alunni.
Ma – soprattutto - è ciò che ogni ragazzo dovrebbe sentire come imperativo categorico per sé.”
Prof.ssa Brigida Pirovano
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