PROGRAMMARE È UN'ARTE

"Mi chiamo Loris, ho 15 anni e frequento il Liceo Scientifico Scienze Applicate indirizzo Game Development. Fin da quando ero piccolo i videogiochi hanno occupato un ruolo centrale nella mia vita: li vedevo non solo come un passatempo, ma come veri e propri mondi in cui potevo perdermi, esplorare e immaginare realtà alternative. Ora, con il tempo, questa passione si è trasformata in qualcosa di più: non voglio solo giocare ai videogiochi, ma voglio capire come vengono creati, voglio imparare i segreti dietro la loro programmazione e magari un giorno, essere io stesso a svilupparli.

 

Per questo motivo ho scelto di frequentare una scuola che mi dia gli strumenti giusti per raggiungere questo obiettivo. So che il percorso sarà lungo e non privo di difficoltà, ma questo non mi spaventa. Al contrario, sono entusiasta di ciò che imparerò lungo la strada. Ogni lezione rappresenta per me un'opportunità di crescita, sia dal punto di vista tecnico che creativo. Non si tratta solo di scrivere codici o di risolvere algoritmi complessi, ma anche di scoprire nuovi modi di pensare, di affrontare i problemi in modo innovativo e di collaborare con i miei compagni di classe per raggiungere risultati comuni.

 

Programmare mi affascina particolarmente perché è una forma d'arte. Mi permette di prendere un'idea astratta, che esiste solo nella mia mente, e di darle forma, rendendola reale. E mentre lo faccio, posso affrontare e superare sfide che sembrano insormontabili, trovando soluzioni che all'inizio non avevo neanche immaginato. Questo processo è stimolante e gratificante, perché mi offre la possibilità di vedere i miei progressi in tempo reale, mentre costruisco qualcosa di unico e personale.

 

Il mondo dei videogiochi, da quando ho iniziato a studiarlo, ha assunto per me una nuova dimensione. Non si tratta più solo di divertimento, ma di comprendere come funzionano le cose dietro le quinte. La grafica, la fisica, l'intelligenza artificiale, tutto questo è il risultato di anni di ricerca e innovazione, e io voglio far parte di questo mondo in continua evoluzione. Poter contribuire allo sviluppo di un videogioco, anche in minima parte, mi dà un'enorme soddisfazione e mi fa capire quanto sia importante il ruolo che la scienza e la tecnologia giocano in questo campo.

 

Ho sempre ammirato i videogiochi per la loro capacità di trasportarmi in mondi fantastici ma ora capisco che dietro ogni pixel, dietro ogni animazione c'è un enorme lavoro di squadra, ore di programmazione, studio e dedizione. Ogni volta che vedo un videogioco con una grafica spettacolare o una trama avvincente, mi chiedo quanto tempo e quanta passione ci siano voluti per realizzarlo. Ora so che ogni singolo dettaglio, dalla fluidità del movimento dei personaggi fino alla complessità dell'intelligenza artificiale, è frutto di scelte deliberate e di un impegno costante.

 

Il mio sogno è quello di creare videogiochi che non solo intrattengano  ma che lascino un impatto duraturo sui giocatori. Voglio che le persone che giocano ai miei giochi possano provare emozioni forti, che si sentano sfidate e ispirate. Credo che i videogiochi abbiano il potere di cambiare il modo in cui vediamo il mondo, di stimolare la nostra immaginazione e di farci riflettere su questioni importanti. Sono determinato a usare le competenze che acquisirò durante il mio percorso scolastico per creare qualcosa di significativo.

 

Non vedo l'ora di scoprire cosa il futuro ha in serbo per me. So che ci saranno momenti difficili, ma sono pronto ad affrontarli con passione e determinazione. Ogni ostacolo sarà una nuova opportunità per imparare e migliorare, e sono certo che, alla fine, riuscirò a realizzare il mio sogno di diventare un game developer e di creare giochi che facciano la differenza."

Leggi l'articolo apparso su La Provincia di Como