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La scuola dell’eccellenza

News · 28/01/07

Capita spesso di sentire pessimi giudizi sulla salute della scuola italiana, che sia dell'obbligo o no. Classifiche più o meno attendibili, danno i nostri studenti agli ultimi posti in Europa per la conoscenza delle lingue straniere, piuttosto che per le competenze matematiche. Di recente diverse università puntavano il dito contro le scuole superiori, colpevoli a loro dire, di non sfornare diplomati sufficientemente preparati per affrontare i corsi nei rispettivi atenei. Le critiche non riguardano solo le conoscenze in specifici campi, ma addirittura sono rivolte anche alla conoscenza della lingua italiana, alle capacità di rielaborazione, al metodo di studio. L'Università Statale di Milano Bicocca intende introdurre, nelle prove di ammissione, anche per i corsi di indirizzo prettamente scientifico, una prova scritta aggiuntiva che preveda la rielaborazione e l'analisi di un testo. Il mondo del lavoro non è comunque più tenero nel giudicare le competenze che i diplomati dimostrano dopo la scuola secondaria di secondo grado, qualche volta in malafede, scaricando a monte anche la propria inadempienza nell' investire sulla formazione dei propri dipendenti. Un quadro tutt'altro che roseo insomma, che spesso manca di presentare i casi di eccellenza che la scuola italiana sa vantare, allo scopo magari di individuare gli aspetti che maggiormente possono rendere efficiente e costruttivo l'operato di un istituto. Tra gli insegnanti spesso fa presa una generale sensazione di sconforto nei confronti dell'approccio che i propri studenti hanno verso lo studio, caratterizzato da evidente demotivazione o disinteresse. La visione della scuola come un obbligo, piuttosto che un'opportunità, condiziona senz'altro la motivazione e l'impegno degli studenti di queste ultime generazioni. Uno dei grossi handicap delle scuola moderna è proprio la convinzione che tutta l'attività didattica si debba allineare su uno standard alla portata di tutti, mortificando le potenzialità di chi ha più talento e voglia di altri. E' la cultura dell'eccellenza che spesso manca in tanti settori della società italiana, istruzione compresa. La scuola e le università dovrebbero saper dare i giusti strumenti a tutti, dando spazio alle potenzialità di ciascuno. Non significa, con questo, abbandonare a se stessi coloro che fanno più fatica; si tratta invece di saper dare spazio alle capacità di chi possiede più talento. La scuola è per natura un luogo dove si apprende o dove ci si mette alla prova, e proprio dalle prove devono poter emergere le capacità e le competenze che uno studente ha saputo costruire, con i mezzi che la scuola stessa gli ha fornito. A ben guardare in casa nostra, qui al Centro Studi Casnati, di eccellenze ce ne sono state, nel passato e di recente ed ogni istituto ha espresso le sue. Il caso più attuale è quello di Manuel Colombo e Stefano Corti, diplomati all'Istituto Alberghiero “G. Brera” nel 2006: dopo un primo stage estivo, svolto prima del diploma, al ristorante di Gualtiero Marchesi, ne è seguito un altro al termine degli studi; ora il famoso chef ha deciso di assumere definitivamente i due nostri ragazzi. Poche settimane fa davamo invece notizia su queste pagine di Federica Pirolo che ha vinto, con il suo tema, il concorso nazionale riservato ai diplomati degli istituti professionali di tutta Italia. Come dimenticare poi la vittoria della rappresentanza dell'Istituto Brera al Gran Trofeo nazionale della ristorazione . Spostandoci sul Liceo Artistico dovremmo proporre una lunga lista di affermazioni dei suo studenti in concorsi e manifestazioni, dove di regole ci si confronta con molto altre realtà scolastiche di indirizzo artistico. Parlando di successi professionali, citiamo il caso eccellente di una studentessa che al Terragni si è diplomata pochi anni fa e che, dopo l'università, occupa ora un ruolo di primo piano al Guggenheim Museum di New York. Di rilievo anche le partecipazione di Gloria Riva, diplomata al Liceo Linguistico l'anno scorso, che nel 2005 ha partecipato ad un workshop di orientamento all'università Bocconi, distinguendosi come l'unica studentessa italiana partecipante agli incontri tenuti interamente in lingua inglese. Di recente si allungata anche la lista dei diplomati dell'Istituto Aeronautico che hanno raggiunto la professione di pilota di linea in una compagnia aerea. Nei confronti con altre realtà scolastiche, in ambito accademico e universitario o in quello professionale, molti diplomati del Centro Studi Casnati hanno saputo distinguersi positivamente. Tutti esempi in cui il merito va senz'altro attribuito ai protagonisti stessi di questi successi, ma non si può che essere un po' persuasi dal fatto che le nostre scuole hanno saputo fornire loro strumenti utili al raggiungimento di tali riuscite, lasciando strada aperta ai talenti ed alle capacità di questi studenti.





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